9 February 2022
Ceremony at the Antonino Salinas Museum in Palermo or, as the Acropolis Museum puts it: “The Acropolis Museum is traveling to Palermo”.
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VIDEO | Dall’acropoli di Atene al museo Salinas, arriva a Palermo la …
A very significant day for all of us, campaigning for the reunification of the Parthenon Sculptures in the Acropolis Museum in Athens. In an official but very emotional ceremony, a statue of the goddess Athena of the collection of the Acropolis Museum was placed in the emblematic archaic sculptures gallery of the Regional Archaeological Museum Antonino Salinas in Palermo, Sicily, for four years, to be replaced later on by a geometric vase.
This is a happy ending, for the moment, of months long negotiations between Greece and Sicily. Celebrations started on 10 January 2022 with the return of the “Fagan fragment” for at least eight years, from the Antonino Salinas Museum in Palermo to the Acropolis Museum in Athens.
Today, in return, the statue of the Acropolis Museum was presented in the Antonino Salinas Museum in presence of, from Greek side, the Hellenic Minister of Culture, Dr Lina Mendoni and the General Director of the Acropolis Museum, Professor Nikos Stampolidis, and from Italian side, the Deputy Minister for Culture, Mrs. Lucia Borgonzoni, member of the Senate of Italy, the Assessore of Cultural Heritage and Identity of Sicily, Dr Alberto Samonà, the Director of the A. Salinas Museum, Dr Caterina Greco, and the honorary president of IARPS and chair of the Italian Committee for the Reunification of the Parthenon Sculptures, Professor Louis Godart.
The late 5th century B.C. headless marble statue was discovered during excavations near the Parthenon Temple and belongs to the Acropolis Museum’s collection (inv. Acr. 3027). The statue, dated between 420-400 B.C. shows the goddess Athena bending her body as she leans on her – now lost – spear that she would have held in her left hand. She is dressed in a peplos that envelops her curves, and over this a tight aegis which passes obliquely under her left arm. On the aegis’ centre was originally a Gorgon head, probably made of metal and secured in the drills opened there.
Professor Louis Godart, honorary president of IARPS, at the Palermo ceremony
Autorità,
Come Presidente onorario del Comitato internazionale per il ritorno dei marmi di Fidia in Grecia e a nome della Rivista Archeologia Viva che sostiene incessantemente l’appello rivolto nel 1982 alla Gran Bretagna da Melina Merkouri per consentire che il Partenone, monumento simbolo di libertà e democrazia, ritrovi la sua integrità, mi è difficile nascondere la mia gratitudine e la mia emozione oggi.
Ringrazio la Sicilia, il suo Governo, l’Assessore Alberto Samonà e la Direttrice del Museo Salinas, Caterina Greco, di aver ascoltato la preghiera dei tanti che nel mondo credono nei valori promossi dagli antichi Greci, consentendo al frammento del fregio di Fidia conservato al Museo Salinas di Palermo di ritrovare la sua giusta collocazione nel nuovo museo dell’Acropoli.
Ringrazio la Grecia. Come dimostra la presenza a questa cerimonia della Ministra Lina Mendoni e del Prof. Nikos Stampolidis che hanno accompagnato a Palermo i capolavori che andranno a sostituire il piede di Artemide, il Governo greco è pronto a concedere prestiti provenienti dai suoi musei per allestire la galleria del British Museum in sostituzione delle 15 metope, 56 bassorilievi e 12 statue, strappati indegnamente al Partenone da Elgin.
In Italia, nel Palazzo del Quirinale, tra il 21 dicembre 2007 e il 2 marzo 2008, ho organizzato una grande mostra intitolata Nostoi, in ricordo del rientro in patria degli eroi greci che avevano combattuto sotto le mura di Troia, per celebrare la restituzione all’Italia di capolavori dell’arte greca, etrusca e romana da parte di vari musei statunitensi. Grazie all’azione condotta dal nostro Ministero per i Beni e le Attività Culturali, istituzioni museali che erano entrate in possesso di capolavori al termine di transazioni illegali si resero oramai conto che, nel supremo interesse dell’arte e di tutti coloro che ne sono gli amanti, era indispensabile rispettare leggi e regole precise prima di entrare in possesso di un’opera.
È con questo spirito che quattro grandi musei statunitensi hanno firmato un accordo con il nostro Ministero, accettando di restituire all’Italia centinaia di capolavori che avevano lasciato clandestinamente il nostro Paese. In cambio l’Italia, consapevole di aver trasmesso all’Europa e al mondo il messaggio civilizzatore di Atene e Roma, s’impegnò a favorire i prestiti di opere, creando così una sorta d’immenso spazio museale che vede protagonisti la nostra arte e la nostra cultura.
A questa mostra partecipò la Grecia prestando per l’occasione una splendida kore arcaica uscita clandestinamente dal territorio greco, e recuperata grazie all’intervento dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale.
Le odierne Autorità greche ritengono giustamente che solo una “diplomazia culturale” come quella attuata dall’Italia negli ultimi anni possa portare alla firma di un accordo con la Gran Bretagna e il British Museum e consentire finalmente il rientro in patria dei marmi del Partenone.
I tempi per le restituzioni sono maturi. Il 28 novembre 2017 a Ouagadoudou nel Burkina Faso il Presidente Macron ha annunciato la messa in opera entro 5 anni di un programma di restituzioni ai paesi di origine del patrimonio africano presente nei musei francesi. “La gioventù africana deve avere accesso al proprio patrimonio in Africa e non più soltanto in Europa” disse il Presidente. Oggi altri Paesi come Germania e Belgio hanno deciso di restituire la memoria ai popoli spogliati ai tempi della colonizzazione. L’autorevole giornale Times di Londra ha recentemente e per la prima volta, preso posizione in favore del rientro in Grecia dei capolavori di Fidia.
Nel cielo delle notti di Atene e dell’Ellade le stelle hanno salutato la nascita della prima grande civiltà occidentale; insieme al guardiano sulla terrazza del palazzo di Micene, hanno visto giungere la torcia annunciatrice della caduta di Troia, hanno vegliato i morti di Maratona e di Salamina e hanno benedetto l’entusiasmo di Pericle e di tutti gli Ateniesi quando ricostruirono l’Acropoli. Le stesse stelle inorridite hanno visto Elgin violare la sacralità del tempio della dea e portare lontano da Atene le sculture di Fidia. Presto, mi auguro, saluteranno la riunificazione, nel nuovo splendido museo dell’Acropoli, dei capolavori che sono più che mai l’emblema della civiltà europea.
Consentendo al frammento Fagan di tornare ad Atene e raccordarsi con la statua della dea Artemide, la Sicilia e il Museo Salinas hanno indicato al mondo la strada che il British Museum dovrà seguire. A nome della cultura mondiale, di nuovo, Li ringrazio.
Louis Godart
Press releases:
Hellenic Ministry of Culture and Sports
https://www.culture.gov.gr/el/Information/SitePages/view.aspx?nID=4100
Acropolis Museum
PRESS RELEASE.docx (theacropolismuseum.gr)
https://www.thenationalherald.com/statue-of-athena-from-acropolis-museum